La Corte di Cassazione stabilisce le nuove norme per il risarcimento del colpo di frusta in assenza di esami strumentali.
La tipica conseguenza di un tamponamento in auto è il cosiddetto colpo di frusta. Per valutare l’entità del danno non basta però un referto di pronto soccorso, bensì un accertamento clinico strumentale affinché la compagnia di assicurazione possa riconoscere il risarcimento.
L’accertamento strumentale non è obbligatorio
L’accertamento clinico attraverso un esame strumentale non sembra essere più l’unico metodo di verifica. La Cassazione ha infatti stabilito che ci sono altri modi per verificare l’effettiva presenza di un colpo di frusta, anzi: basterebbero l’esame clinico e quello visivo per trovarsi davanti all’evidenza di una lesione micropermanente. Vediamo allora a che cosa ha diritto l’automobilista e come funziona il risarcimento da colpo di frusta.
Colpo di frusta: cosa serve per avere il risarcimento?
La compagnia di assicurazioni può rifiutarsi di riconoscere il risarcimento da colpo di frusta se non vengono presentate delle prove strumentali che dimostrino l’esistenza del danno effettivo. A tal proposito, la persona che ha subìto l’incidente deve effettuare tutti gli esami necessari a stabilire l’entità della lesione e conservare ogni documento ed ogni certificato rilasciato dai sanitari. Di conseguenza ci si ponevano le solite domande:
- Quali sono le prove strumentali necessarie?
- Serve necessariamente una radiografia per dimostrare il danno?
È su questo che è espressa la Cassazione con un’ordinanza in cui sostiene che la lastra, per quanto possa essere opportuno farla, non è indispensabile ai fini del risarcimento. Secondo i giudici supremi, a tale scopo non conta soltanto la storia clinica del danneggiato, ma per accertare la lesione «suscettibile di accertamento medico-legale» ci possono essere altri criteri medici come l’esame visivo e quello clinico. D’altra parte, sottolinea la Cassazione, la Consulta non ha mai stabilito nelle sue sentenze che la lastra abbia una priorità quando si tratta di risarcire il danno da colpo di frusta.
La Suprema Corte, inoltre, spiega che quando si parla di un esame strumentale dopo l’incidente, l’esito può essere relativo. Nel dover dimostrare al di fuori di ogni ragionevole dubbio le conseguenze di un sinistro, infatti, una radiografia può mostrare una lesione non compatibile con la dinamica dell’incidente, così come un esame clinico senza una lastra può mostrare degli indizi inequivocabili.